I percorsi

 
Dall'opera di Lino Cataldi traspare da sempre una forte tensione tra la volontà di dare libero sfogo alle spontanee ed esuberanti energie di una generosa umanità e Ia volontà di ammaestrarle con la padronanza del mezzo espressivo. Mentre in passato queste energie venivano dominate in parte tramite un equilibrio di linee e forme ben definite e subito riconoscibili, sovente con rappresentazione di figure umane, i quadri più recenti tentano una libertà più ardita ed a forme e figure contenitrici prediligono l'essenzialità delle stesse energie contenute. Queste energie parlano adesso, tramite una armonica maestria di colori, dei movimenti e dell'interazione dei quattro essenziali elementi della natura selvaggia: aria, acqua, fuoco e terra. Le aree di colori - soprattutto verdi, azzurri, rossi e neri - derivano da luoghi precisi dove l'artista ha realmente osservato il vento che muove le foglie e le nuvole, lo scorrere delle acque dei fiumi e di potenti cascate, la luce della luna e del sole che gioca nei cieli e sulla terra, e la stessa terra traforata da caverne profonde. Sciolti perô i loro contorni precisi, i colori splendidamente brillanti, ma mai sgargianti, sfumano per sottilissime gradazioni l'uno nell'altro. Le particolari sfumature ora si irradiano da un punto focale, ora si compongono in altri rapporti, armonizzando la movimentata composizione. Nel dipinto riprodotto in copertina, per esempio, l'equilibrio fra i colori in ombra a sinistra della composizione e gli stessi colori illuminati a destra colpisce in modo efficace per Ia sua drammatica semplicità. I quadri segnano Ie tappe di un viaggio ideale che comprende anche Ia ricerca di un significato segreto della natura. Ogni quadro implica un elemento nascosto, forse una fonte dalla quale sgorgano tutte Ie energie citate. Sia Ie caverne, sia il Castello appena accennato nella lontananza, sia le nuvole, create strato dopo strato di veli che si compongono e scompongono nello stesso iStante, potrebbero nascondere ii luogo segreto. In questo gioco di Strati sovrapposti e in movimento costante, la stessa tela sembra parteciparvi, e laddove si intravede ii suo tessuto, invece di un fondale o un confine assoluto della composizione diventa anch'essa uno dei tanti veli. Si intuisce che l'ultimo Segreto non verrà mai svelato, e probabilmente non esiste, ma Ia sua ricerca altro non è che Ia stessa vita che avvincente e tentatrice ispira l'artista. I colori così cromati-camente sviluppati in questo viaggio simboleggiano naturalmente anche un paesaggio psicologico. L'osservatore si compiace nell'avvertirne Ia gioia. Le energie che l'artista ha saputo liberare, per quanto siano potenti, non sfuggono at suo controllo. Ii segreto che forse si nasconde nelle caverne o altrove - oppure il nulla se cosI dovesse rivelarsi - non ê minaccioso. Anche il nero, colore negativo per eccellenza, Si compone qui di svariate sfumatune contribuendo pertanto a!l'armonia di una composizione coraggiosa.
Allan C. Christensen